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Verso il nuovo anno

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Già l’8 gennaio e io non ho ancora preparato la lista dei buoni propositi, degli obiettivi, né ho fatto il punto di come è andato questo anno appena passato. A dicembre sono stata letteralmente risucchiata dallo shop. E poi sono arrivate le vacanze invernali delle bimbe, e ogni momento in cui non ero al lavoro l’abbiamo passato insieme.

Io mi sono concessa giusto un giorno di riposo qua e là, anche se sotto sotto sogno una settimana di fila. Magari per scrivere un po’. Ho scritto poco in questo anno, e mi dispiace perché alcune delle cose che mi ero prefissata di raccontare sono ferme lì nelle bozze. Ma nei giorni scorsi ho pensato spesso a quanto mi abbia aiutato l’anno scorso mettere nero su bianco le mie impressioni sull’anno appena passato in questo post, e così ci riprovo qui.

focus

Il 2019 è stato decisamente l’anno dei treni, dello studio e della formazione. Ma anche quello delle nuove esperienze, degli abbracci e della consapevolezza. Sono uscita così tante volte dalla mia comfort zone che alla fine ritornarci non mi è sembrato nemmeno più così confortevole.

Ma partiamo dall’inizio. A febbraio, dopo aver procrastinato per mesi (era più di un anno che ci pensavo e rimandavo) ho aperto il mio canale YouTube e mi sono lanciata nell’avventura dei video. Volevo raccontare quello che è stato il mio percorso personale verso una vita più sostenibile, passando attraverso le mie letture e il mio quotidiano.

Devo ammetterlo: è stata l’esperienza di questo anno che mi ha messa più a dura prova, e anche quella in cui sono riuscita ad essere meno costante, perché richiede davvero tanta organizzazione e anche tanta fatica rispetto al “semplice” scrivere. Realizzare i primi video mi ha insegnato un sacco di cose, e sono certa che ne farò tesoro in questo prossimo anno. Ci sono ancora tantissimi argomenti di cui vorrei parlare e spero di affrontarli presto!

Il primo treno del 2019 l’ho preso a febbraio per andare a Roma. L’anno prima avevo letto i libri di Alessio Beltrami e mi ero già detta che mi avrebbero fatto da bussola per il 2020, sul lavoro. Così ho deciso di andarlo ad ascoltare dal vivo nel suo tour Content Republic. Per anni avevo faticato a stare dietro ad un marketing che non mi rappresentava e con cui mi trovavo decisamente a disagio. Scoprire il content marketing è stato come respirare finalmente a pieni polmoni e sentirmi finalmente a casa.

Ho iniziato un bellissimo percorso di formazione in Content Marketing Academy che sto ancora portando avanti, fatto di studio, di applicazione e di persone che hanno scelto di raccontare le loro passioni e il loro lavoro. Avevo detto che sarebbe stato l’anno dei treni, ma mai avrei pensato che mi sarei decisa ad intraprendere un percorso formativo che mi avrebbe portato fino a Milano una volta al mese. Quando sono partita per Roma (ed ero mancata da casa 24 ore nette) il commento di Vera è stato: “Mamma, non ci siamo capite. Tu non vai da nessuna parte”. E invece. 😜

In questo anno, a cascata, non sono mancate le letture sui temi più trasversali del marketing e della comunicazione. Alcuni dei libri che mi hanno guidato di più su questo aspetto sono stati Partire dal perché, Questo è il marketing, Uccidi il marketing, Rework (riletto dopo tanti anni), Growth Hacker, Crea contenuti efficaci, I 10 peccati capitali del marketing, Strategia Oceano Blu, Email Marketing e naturalmente Come promuovere la tua attività sul web senza pubblicità.

Dal vivo, poi, mi sono regalata una giornata in aula con Rudy Bandiera e Riccardo Scandellari a Milano e una giornata al Web Marketing Festival. Su quest’ultimo ero abbastanza scettica, ma ci sono andata perché volevo conoscere di persona Patrizia Menchiari, l’autrice di Cardio Marketing. Il suo libro infatti mi ha accompagnato anche per tutto quest’anno lavorativo.

Oltre ai corsi e alle letture varie è andato avanti il mio percorso dentro il MindLab di Luca Mazzucchelli (di cui avevo parlato già l’anno scorso) e sono entrata nel Growth Program di Raffaele Gaito (pane per i miei denti da nerd), ho seguito la Scuola digitale online che mi ha dato molti spunti pratici e ho ascoltato tantissimi podcast nei momenti morti, mentre camminavo all’alba o preparavo i pacchi per lo shop o aspettavo che le ragazze uscissero dalle attività pomeridiane o da scuola.

Ad aprile Zorba, il nostro amato gattone, ci ha lasciati dopo quindici anni. Quindici anni che sembrano pochi, ma che non lo sono affatto, se penso di averlo preso con me quando ancora eravamo nel nostro vecchio appartamento e le bimbe non erano ancora nate. Un pezzo di vita che se ne è andato insieme a lui e a tanti bei ricordi dei momenti passati insieme. ❤

Maggio è stato il mese dei nuovi inizi, quello in cui mi sono guardata dentro (e indietro) e ho capito che volevo fare un passo in più nel condividere il mio percorso verso una vita più sostenibile. Ho deciso di rilanciare il progetto #30ecodays, che era nato nel 2014 con la speranza di diffondere sempre più i piccoli e grandi cambiamenti quotidiani che ognuno di noi può fare per salvaguardare il Pianeta. Ho investito tantissime energie in questo progetto, perché volevo davvero creare un percorso che fosse alla portata di tutti, fatto di eco-azioni fattibili ma non banali.

Ad oggi quasi mille persone si sono iscritte al percorso di 30 giorni per ricevere gli eco-spunti quotidiani, e le energie e i feedback che mi sono tornate indietro da chi ha partecipato sono state fortissime e coinvolgenti.

Sappiamo bene che ciò che facciamo non è che una goccia nell’oceano. Ma se questa goccia non ci fosse, all’oceano mancherebbe.

(Madre Teresa)

Per la prima volta in tanti anni di divulgazione sui temi ecologici ho avuto l’impressione fortissima di non essere una goccia in mezzo al mare nel compiere le mie eco-azioni quotidiane. Una sensazione che mi ha dato la carica per andare ancora avanti con il progetto 30ecodays anche nel 2020. Se non l’hai ancora fatto iscriviti (non c’è un giorno di inizio) e magari fammi sapere come è andata.

Nel mese in cui ho rilanciato i #30ecodays ho letteralmente ringraziato me stessa per le letture fatte nei primi mesi dell’anno, tutte orientate alle abitudini e all’organizzazione (e a capire che il multitasking non esiste). Ti lascio qui i titoli che ho letto nell’ordine esatto in cui li ho letti io, ma non c’è un ordine esatto di lettura e soprattutto non deve esserci una applicazione rigida. Averli letti tutti mi ha aiutato parecchio a capire quale fosse il mio mix ideale: Piccola guida per una vita minimalista, Ora non poi, Una cosa per volta, Il potere delle abitudini, Fattore 1%, Focus, Il metodo Bullet Journal e infine Zen To Done.

Questi ultimi due sono quelli più operativi e che mi hanno aiutato a fissare un metodo (che non sempre riesco ad applicare alla lettera, perché l’animo matematico si scontra spesso con quello creativo) per essere più efficiente e perdermi meno pezzi possibile per strada. Funziona. Basta non distrarsi e ricavarsi del tempo per sé ogni giorno. Fino alla prossima emergenza. 🙂

Questa estate ho collezionato un numero imprecisato di albe, metà delle quali con un podcast a farmi compagnia. Alcune mattine mi alzavo solo per andare a camminare e recuperare tempo per me, altre per andare al lavoro prestissimo e tornare a casa per pranzare insieme le bimbe nelle settimane di agosto in cui non c’era il centro estivo.

In inverno faccio una fatica immane ad alzarmi prestissimo, anche se so che la giornata cambia completamente se riesco a svegliarmi all’alba. In estate invece non vedo l’ora di alzarmi e iniziare la giornata, tanta è l’energia che mette in circolo una bella camminata quando ancora tutto intorno riposa.

Con l’estate sono arrivati anche due nuovi gattini a casa, Romeo e Bobulina (in onore di Zorba). Questa volta decidere di riprendere un cucciolo non è stato semplice. Poi sono arrivati loro, abbandonati insieme ad altri due fratellini, e dopo un mese di graffi, soffiate e diffidenza verso gli umani sono diventati dei dispensatori di coccole, fusa e caos in casa.

Le camminate e l’aria aperta sono state il filo conduttore anche delle nostre vacanze di quest’anno. Non siamo andati molto fuori quest’anno, ma finalmente abbiamo visitato di nuovo Roma con le bimbe, l’Abruzzo (della vacanza sulla Majella ne avevo parlato anche in questo post) e il nostro amato Salento. Quest’anno siamo tornati alle vacanze in tenda dopo tanti anni di camper, e devo dire che mi erano mancate parecchio (ma anche quelle in cui si dorme su un letto non sono male, eh)!

Le ragazze quest’anno sono cresciute tantissimo, e gestire i pomeriggi, i tanti impegni di tutte, i compiti da fare, lo sport, la casa e il lavoro è stata davvero una impresa impossibile. Ho alternato giornate in cui mi sentivo Wonder woman a giornate in cui mi sentivo un criceto sulla ruota (più spesso la seconda, a dire il vero). Ricavare tempo per me stessa e per le mie letture è stata un’impresa doppia, anche se per fortuna mi hanno aiutato parecchio le trasferte: in treno si legge benissimo, devo ammetterlo.

In ogni momento libero avevo con me il kindle o un libro per cercare di rubare anche solo poche pagine alle attese infinite, e devo dire che è stata la cosa che mi ha reso un po’ più asociale (con le altre mamme) ma tanto più serena con me stessa.
Le letture che mi hanno letteralmente rapita quest’anno sono state Liberati dalla brava bambina, Alla ricerca delle coccole perdute e La profezia della curandera, così come Diventa chi sei, Mindset e Sette strategie per la ricchezza e la felicità. Sono sei letture completamente diverse l’una dall’altra (nei temi, negli stili, nel tipo), ma se chiudo gli occhi e ci ripenso vedo un filo invisibile che le collega l’una all’altra. Forse perché ogni libro (tranne il primo) mi è stato consigliato da persone diverse, ma che ho incrociato lungo il mio percorso di crescita personale. Ognuno di questi libri mi ha letteralmente parlato e ha portato a nudo una parte di me che stava cercando delle risposte (o forse voleva solo essere ascoltata o incoraggiata).

L’orto si è rivelato anche quest’anno il mio miglior pensatoio, anche se gli ho dedicato molte meno energie rispetto agli anni passati. Per fortuna, ho scelto di avere un orto anarchico molto tempo prima di avere poco tempo da dedicargli, e forse proprio per questo mi ripaga lo stesso coi suoi frutti.

Il tempo passato a raccogliere, curare, legare, piantare e infine cucinare è spesso un tempo per meditare, mettere in fila le idee o tirarne fuori di nuove, ed è sempre tempo speso bene, indipendentemente dal raccolto (se non fosse per le zanzare che in estate non mi danno tregua).

Gli esperimenti scientifici a casa si sono diradati un po’, ma non abbiamo smesso di farli, e anzi mi sono iscritta ad un mini corso di formazione online per l’insegnamento delle materie STEM.

Vera a settembre ha iniziato la scuola primaria e Siria la scuola media inferiore, e avere sia Siria che Sveva a casa all’ora di pranzo per me è stato davvero uno stravolgimento.

Di positivo, c’è che stiamo un po’ più a casa quest’anno, anche se quasi mai tutte insieme e spesso solo per pranzo. Ma la viviamo in maniera completamente diversa (e sia in casa che in negozio ovviamente c’è il triplo del casino). Ammetto di non vedere l’ora che arrivino di nuovo le vacanze estive, coi loro tempi dilatati e le giornate infinite, e il tempo per giocare, cucinare e lavorare con calma. Soprattutto lavorare, perché la mia capacità di concentrazione con tutte le ragazze intorno è pari a zero, e spesso sono più i danni che faccio delle cose buone.

Ho cercato di condividere con le mie figlie tante delle mie riflessioni come mamma e come donna di questo anno, di coinvolgerle nei miei cambiamenti e nei miei percorsi. Crescono loro (alla velocità della luce), ma credo di essere cresciuta parecchio anche io.

Tra tanti progetti nuovi in testa, quest’anno mi ha portato anche a dover chiudere un progetto nato proprio dall’ispirazione delle mie bimbe, la linea di cosmetici naturali ecovera.
Ne ho parlato a lungo in questo post, ripercorrendo con le immagini e le parole questi quattro anni. Sono certa che farò tesoro quello che ho imparato con questo progetto, per il futuro, e che Ecovera rimarrà nei cuori di molti, così come nel mio.

Gli ultimi libri che ho letto in questo lungo anno sono dei libri che non mi sarei mai aspettata di leggere, ma forse proprio per questo quando li ho trovati citati da più parti me li sono segnata e mi sono prefissata di leggerli non appena avessi trovato il tempo. Parlano tutti del rapporto con il denaro e la ricchezza, di libertà finanziaria e di futuro: Pensa e arricchisci te stesso, Padre ricco padre povero, I segreti della mente milionaria, L’uomo più ricco di Babilonia. Anche queste letture, che pure immaginavo così distanti da me solo qualche mese fa, mi hanno regalato tantissime riflessioni che spero di mettere in pratica nei prossimi mesi ed anni. Chissà cosa ne nascerà, e se riuscirò a tirarne fuori il meglio.

Quello che è certo che anche questo anno mi ha regalato tantissime trasformazioni, e sono state molte le volte in cui mi sono detta, leggendo: quanto avrei voluto che la me stessa di venti anni fa leggesse le cose che sto leggendo ora!

Anche quest’anno la mia gratitudine va alle persone che ho incontrato lungo il mio cammino. A chi mi ha incoraggiato ad uscire dalla mia zona di comfort e a chi mi ha fatto capire che non sarei andata da nessuna parte. A chi mi ha insegnato qualcosa e a chi ha chiesto di imparare. A chi ha accettato la mia trasformazione e a chi è stato anche solo a guardare in silenzio.

Buon anno a tutti!

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